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Tanzania:

  • Territorio, lingua, popolazione:
    Ex colonia tedesca poi inglese, indipendente dal 1961, la Tanzania comprende l’antico territorio del Tanganica e le isole di Zanzibar, Pemba e Mafia.
    È lo stato più esteso dell’Africa orientale: confina a nord con Kenya e Uganda, a ovest con Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, a sud con Zambia, Malawi e Mozambico.

    Monti principali: Kilimangiaro (5.895 m.).
    Laghi principali: L. Vittoria e L. Manganica.
    Forma di governo: repubblica presidenziale.
    Capitale: Dodoma, anche se Dar es Salaam resta la città più importante.
    Lingua: Swahili, Inglese (entrambe ufficiali).
    Area totale: 945.090 Km².
    Popolazione: 36.588.225 abitanti , 825.000 dei quali vivono nell’arcipelago di Zanzibar (2004).
    Fuso orario:> ora europea + 2 (ora solare).
    Valuta: Scellino tanzaniano (cambio 1 euro = 1 dollaro americano).
    Speranza media di vita: 46 anni.


  • Clima:
    A causa della topografia estremamente varia del paese, il clima presenta notevoli differenze da regione a regione.
    In genere il periodo più fresco va da giugno a ottobre, e quello più caldo da dicembre a marzo.
    Lungo la costa e sulle isole il clima è tropicale; le temperature oscillano in media tra i 25 e i 29 gradi centigradi.
    Nell’altopiano centrale, a causa dell’altitudine, le temperature sono comprese tra i 20 e 27 gradi nei mesi di giugno, luglio e agosto, e possono superare i 30 gradi tra dicembre e marzo.
    Nelle zone montane del nord-est (Mahenge) e del sud-ovest nei mesi di giugno e luglio la temperatura notturna scende a volte sotto i 15 gradi (per la popolazione corrisponde al nostro più gelido inverno).
    Ci sono due stagioni piovose: le “piogge lunghe” da metà marzo a fine maggio, e le “piogge brevi” nei mesi di novembre e dicembre.


  • Istruzione:
    Il sistema scolastico è liberamente modellato su quello inglese con sette anni di scuola elementare che, almeno in teoria, sono obbligatori, quattro anni di scuola secondaria e altri due anni necessari per accedere poi all’università.
    C’è una sola università statale a Dar es Salaam con una sezione amministrata indipendentemente a Morogoro.
    Ci sono poi alcune scuole commerciali e tecniche e diversi istituti di istruzione superiore gestiti dalle missioni.
    Nella scuola elementare la lingua d’insegnamento è lo swahili, mentre in quella secondaria e all’università è l’inglese.
    L’istruzione elementare è gratuita, ma i costi per la divisa e il materiale didattico rappresentano comunque una grossa spesa per molte famiglie che vivono nelle zone rurali.


  • Economia:
    La Tanzania è uno dei paesi più poveri del mondo. Il reddito annuo pro capite è di circa 220 scellini; il 60% della popolazione è privo dell’elettricità e il 40% dell’acqua potabile.
    Il 60% della popolazione sopravvive con meno di due dollari al giorno.
    L’agricoltura occupa circa l’80% della forza lavoro, è la colonna portante dell’economia tanzaniana e costituisce l’85% delle esportazioni. Le principali colture commerciali sono caffè, tè, cotone, anacardi, sisal e chiodi di garofano, mentre quelle di sussistenza sono riso, manioca, mais, miglio e banano da legume.
    Le condizioni geografiche e climatiche limitano i campi coltivati al 4% del territorio.
    La carenza di infrastrutture è il maggiore ostacolo che impedisce lo sviluppo di questo settore.


  • Sanità:
    Attualmente la prima causa di morte nel paese è l’AIDS e, secondo stime dell’UNAIDS, alla fine del 1999 1.300.000 adulti e bambini risultavano sieropositivi.
    L’AIDS mette in evidenza le ingiustizie esistenti tra ricchi e poveri nell’accesso ai servizi sanitari.
    Solo di recente sono state introdotte le terapie farmacologiche reperibili in Occidente già da tempo, necessarie ad allungare la vita di chi ha contratto la malattia ed a ridurre il rischio che l’infezione venga trasmessa al feto nelle donne sieropositive.
    La malaria che è la seconda causa di morte o malattia grave è del tipo resistente alla clorochina (qui reperibile) e sarebbe pertanto necessario ricorrere alla meflochina (Lariam) il cui costo commerciale la rende inaccessibile e introvabile.
    Altre malattie da noi ormai debellate o curabili come anemie, epatiti, tifo, difterite e tetano, colera, poliomielite, meningite meningococcica, febbre gialla e tubercolosi, unite alla malnutrizione abbassano l’aspettativa di vita a meno di 46 anni.